L’Avodirè, conosciuto scientificamente come “Turraeanthus africanus”, è una specie di albero tropicale appartenente alla famiglia delle “Meliaceae”.
Questa pianta è originaria delle foreste tropicali dell’Africa occidentale e si trova principalmente in paesi come la Costa d’Avorio, il Ghana, la Nigeria e la Liberia.
L’Avodirè (Turraeanthus africanus) ama crescere al di sotto della folta volta degli alberi, formata dalle loro chiome, preferendo ambienti umidi e terreni ben drenati, come quelli che si trovano in prossimità di ruscelli o nelle paludi.
I giovani alberi necessitano di ombra, mentre le giovani piante richiedono una maggiore esposizione alla luce per un corretto sviluppo, preferendo piccole aperture nel bosco.
Troppa luce solare, però, è spesso un problema per la corretta formazione di questa specie.
In Guinea sono stati effettuati dei test proprio a questo proposito, ed è emerso che: le piante piantate a pieno sole sono morte entro 2 anni, mentre più dell’80% di quelle piantate sotto alberi sono sopravvissute per 3 anni.
Gli alberi di Avodirè possono raggiungere un’altezza compresa tra 30 e 45 metri, con un tronco che può avere un diametro fino a un metro o più.
Può essere trovato a diverse altitudini, talvolta anche fino a 1500 metri sopra il livello del mare, come avviene in Uganda.
Giunto alla maturità l’Avodirè (Turraeanthus africanus) ha una chioma composta da foglie verde scuro, disposte in modo alternato, ciascuna dotata di ulteriori foglioline.
La forma delle foglie è ellittica allungata o lanceolata allungata, lunghezza da 6 a 29 cm e larghezza da 2 a 6 cm. Il picciolo è lungo da 5 a 17 cm, leggermente pubescente.
Il legno di Avodirè è apprezzato per il suo colore che varia dal bianco crema al giallo chiaro, talvolta con riflessi dorati. Il cuore e l’alburno sono di solito indistinguibili e spesso appaiono simili. Ha una texture fine con un alto lustro naturale quasi iridescente, che lo rende una scelta popolare per il rivestimento in impiallacciatura.
Le fibre sono dritte, ma spesso ondulate o intrecciate, creando un motivo variegato e attraente. Le linee dei cerchi annuali sono sfocate o assenti.
Non è un legno particolarmente resistente al deterioramento per quanto riguarda la resistenza alla putrefazione e non è molto resistente agli insetti, richiedendo un trattamento preliminare.
L’Avodirè (Turraeanthus africanus) è però anche molto apprezzato per le sue ottime proprietà di lavorazione. Utensili manuali o meccanici che siano possono essere utilizzati senza che si riscontrino particolari difficoltà, anche se parti di legno con fibre intrecciate possono rompersi durante la piallatura.
Si incolla bene, si leviga e si rifinisce facilmente, e può essere lucidato anche senza preparazione preliminare. Inoltre durante la lavorazione non emana un odore caratteristico o singolare.
A livello patico viene ampiamente utilizzato in falegnameria per la produzione di mobili di alta qualità, pannelli, impiallacciature, strumenti musicali e per lavori di intaglio. Inoltre, è impiegato nella produzione di compensato grazie alle sue buone proprietà meccaniche.
Ha un peso specifico che varia dai 480 ai 650 kg/m3.
In alcune culture africane, il legno di Avodirè è utilizzato anche per scopi medicinali e rituali. Il suo commercio poi ha un impatto significativo sull’economia locale nelle regioni di origine. La deforestazione e lo sfruttamento eccessivo rappresentano minacce significative per questa specie. La gestione sostenibile delle foreste è essenziale per la conservazione dell’Avodirè (Turraeanthus africanus).
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