Il Bagolaro, noto scientificamente come “Celtis australis”, è un albero di grande importanza sia ecologica che culturale. Appartenente alla famiglia delle “Cannabaceae” (precedentemente inserita nelle “Ulmaceae”), è conosciuto anche con i nomi alternativi di Spaccasassi, Loto e Romiglia.
Questo albero, diffuso principalmente nelle regioni mediterranee dell’Europa e dell’Asia occidentale, rappresenta un elemento fondamentale del paesaggio mediterraneo.
Il Bagolaro (Celtis australis) prospera in una varietà di ambienti, preferendo tuttavia terreni ben drenati, calcarei e argillosi. È comune trovarlo in parchi, giardini, lungo le strade, nonché in aree collinari e sub-montane.
Questo albero si adatta bene alle condizioni climatiche mediterranee, caratterizzate da estati calde e secche e inverni miti, ma dimostra anche una notevole resistenza a temperature più fredde, il che lo rende un albero versatile e resistente.
Può raggiungere altezze notevoli, oscillando tra i 20 e i 25 metri. Il diametro del tronco può arrivare fino a un metro, conferendo all’albero una presenza imponente e maestosa. Queste dimensioni, unite alla sua capacità di crescere in terreni difficili, rendono il Bagolaro (Celtis australis) una pianta robusta e longeva, che può vivere anche per 500 anni.
Le sue foglie sono decidue, semplici e ovate-lanceolate, con margini dentati. La superficie delle foglie è verde scuro nella parte superiore e più chiara nella parte inferiore, dove presenta una lieve peluria.
La corteccia, inizialmente liscia e di colore grigio, diventa più scura e rugosa con l’avanzare dell’età dell’albero. I fiori, piccoli e verdi, compaiono in primavera e sono monoici, cioè presentano fiori maschili e femminili sulla stessa pianta. I frutti sono drupe di colore nero-bluastro a maturazione, commestibili ma poco saporiti.
Il legno del Bagolaro (Celtis australis) è molto apprezzato per la sua qualità. L’alburno è di colore chiaro, mentre il durame è leggermente più scuro. La struttura del legno è omogenea, compatta e di grana fine, caratteristica che lo rende particolarmente facile da lavorare. Questo legno è noto per la sua resistenza e flessibilità, rendendolo ideale per molte applicazioni.
Tradizionalmente, è stato utilizzato per la fabbricazione di attrezzi agricoli, manici di utensili, mobili, torniture e strumenti musicali. La sua facilità di lavorazione e la sua durabilità ne fanno un materiale ideale per artigiani e falegnami, che lo utilizzano per creare oggetti di uso quotidiano e artistico.
Il peso specifico del legno si aggira intorno ai 600 kg/m³. Questa densità moderata contribuisce alla facilità di lavorazione del legno e alla sua robustezza, caratteristiche che ne aumentano il valore commerciale e artigianale.
Nonostante il Bagolaro (Celtis australis) non sia attualmente considerato a rischio di estinzione, la perdita di habitat naturale e l’urbanizzazione rappresentano minacce significative.
La riduzione degli spazi verdi può limitare la crescita di nuovi esemplari. Tuttavia, grazie alla sua adattabilità, l’albero non ha particolari problemi di rigenerazione.
Dal punto di vista ecologico, il Bagolaro (Celtis australis) svolge un ruolo importante, fornendo habitat e nutrimento per numerose specie di insetti, uccelli e piccoli mammiferi.
Le sue radici contribuiscono a prevenire l’erosione del suolo, evidenziando ulteriormente il suo valore ambientale. In sintesi, il Bagolaro (Celtis australis) è una pianta versatile e resistente, apprezzata sia per il suo valore ornamentale che per l’utilizzo del suo legno in vari settori artigianali. La sua presenza nei paesaggi mediterranei e la sua importanza ecologica ne fanno un albero di grande rilevanza per la biodiversità e la cultura umana.
Se vuoi conoscere altre specie di albero visita l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.