L’Abete bianco, conosciuto anche con il nome scientifico di “Abies Alba” o “Abies Pectinata”, è un albero appartenente alla famiglia delle “Pinaceae”.
Si tratta di una specie tipica delle foreste di conifere nelle regioni montuose a nord dell’equatore. In particolare si trova in Europa, dal nord della Spagna e della Francia fino alla Russia settentrionale.
Trova la condizione più idonea alla proliferazione in zone montane, ad altitudini comprese tra i 500 e i 2100 metri sul livello del mare. Il suo clima ideale è quello delle zone a piovosità e umidità atmosferica medio-alte comprese tra i 900 e i 1800 metri.
Si tratta di un albero sempreverde di grandi dimensioni molto longevo, potendo arrivare a superare i 600 anni. In altezza invece può estendersi oltre i 20 metri, raggiungendo anche i 60. È inoltre dotato di un tronco dritto e cilindrico, con una corteccia sottile e grigio-marrone che diventa più ruvida con l’età, ed un diametro che può anche superare i 2 metri.
L’Abete Bianco (Abies Alba) ha un legno di colore bianco-giallastro con venature rossastre poco marcate. È inoltre un legno tenero, leggero e facilmente attaccabile dagli insetti xilofagi. Se comparato con l’Abete Rosso appare evidente la sua minor resistenza agli agenti atmosferici a causa dell’assenza di canali resiniferi.
La lavorazione non presenta difficoltà degne di rilievo: si può tranciare, sfogliare, intagliare e tornire agevolmente. Il legno di Abies Alba è poi impiegato:
- dalle industrie cartiere: per ottenere cellulosa tramite il processo al solfito.
- nelle falegnamerie: per varie costruzioni sia di interni (arredamenti) che per gli esterni.
Questi utilizzi avvengono al netto della vulnerabilità ai tarli e, come detto, agli agenti atmosferici.
È usato anche per costruire i listelli per le anime interne dei pianoforti e particolarmente apprezzato in Giappone per la costruzione di case antisismiche.
Questa essenza è ritenuta qualitativamente inferiore a causa della presenza ricorrente di cipollature. Si tratta di un difetto del legno che consiste in un maggior sfaldamento in corrispondenza degli anelli annuali di accrescimento. Questa imperfezione viene però compensata da un’importante qualità, si tratta di una specie non resinosa.
I tronchi di Abete Bianco appena tagliati hanno un peso specifico che va dai 700 agli 800 kg/m3 circa, dopo un normale processo di stagionatura questo scende a circa 450 kg/m3. Alla luce di questa informazione è comprensibile come mai l’Abete bianco appartenga alla categoria dei legni teneri, o leggeri.
In Italia, precisamente a Lavarone, in Trentino, era presente un esemplare di 50 metri con una circonferenza di quasi 5 metri chiamato “Avez del Prinzep“. Questo esemplare è morto nel 2017.
È molto presente nelle Alpi Centrali e Occidentali oltre che nelle Alpi Marittime ed è spesso soprannominato il “Principe dei Boschi” nelle foreste dell’Emisfero Boreale.
Durante gli ultimi anni l’Abete Bianco ha subito una diminuzione di numero: ad esempio, in 15 anni, nell’Altipiano svizzero, questo esemplare è diminuito di circa l’11% e nel 2004 rappresentava solo il 13% degli alberi, cifra decisamente inferiore al 37% del più diffuso Abete Rosso. Tale diminuzione è in gran parte dovuta all’azione antropica (cioè dell’uomo) che, nella maggior parte dei casi, ha sfavorito questa conifera a favore di altre piante, in particolar modo del faggio.
L’Abete Bianco (Abies Alba) ha inoltre assunto importanza culturale in relazione al Natale. Ogni anno migliaia di giovani piante vengono tagliate e destinate al mercato che le vedrà impiegate come alberi simbolo di questa festività.
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