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ACACIA NERA: Adattabilità che diventa infestazione

ACACIA NERA (ACACIA MELANOXYLON)

L’Acacia Nera, conosciuta anche con il nome scientifico “Acacia Melanoxylon”, è un albero appartenente alla famiglia delle “Fabaceae”.

L’Acacia Nera (Acacia Melanoxylon)

È comunemente conosciuta anche come “Acacia Australiana”. Questo nome ne tradisce le origini dato che si tratta di una specie autoctona della zona orientale del continente australiano. In particolare le sue zone di provenienza sono il Nuovo Galles del Sud, le Queensland, Victoria e l’isola della Tasmania.

Si tratta di un albero deciduo che può raggiungere altezze di oltre 30 metri in condizioni ideali. Il tronco, piuttosto dritto e regolare, che può invece arrivare ad un diametro di circa 1 metro.

La corteccia è spesso rugosa e può presentare fessure longitudinali con l’età. La tessitura può variare, ma generalmente è abbastanza ruvida e la superficie può essere nodosa e irregolare, con una consistenza più scabra rispetto al legno sottostante. Di fibratura diritta con marezzatura ondulata.

Il legno di questa specie di Acacia ha spesso una colorazione distinta tra alburno e durame:

  • L’alburno è generalmente più chiaro e varia da un color crema ad un marrone chiaro.
  • Il durame assume un colore più scuro, spesso tendente ad un marrone deciso o addirittura al nero

Questa caratteristica colorazione scura è il motivo per cui si chiama “Acacia Nera”.

Questo legno duro, di alta qualità e simile a quello del Noce è facilmente modellabile al vapore. Si presta alla costruzione di mobili, barche, barilotti e strumenti musicali come l’ukulele hawaiano, gli archi di violino e i tubi d’organo. In passato gli indigeni australiani utilizzavano il legno di Acacia per la realizzazione di lance e altri utensili.

L’Acacia Nera (Acacia Melanoxylon) è dotata di foglie pennate che presto vengono sostituite da modificazioni del fusto, dette “fillodi”, simili a foglie semplici.

I suoi fiori sono di colore giallo pallido e sono disposti in racemi sferici. La fioritura avviene generalmente in primavera. I frutti sono legumi lunghi contenenti semi. È un albero che tollera particolarmente bene la siccità, la salsedine ed il vento oltre ad essere resistente all’inquinamento dell’aria e al fuoco.

Notate le sue eccezionali proprietà, i colonizzatori hanno deciso di introdurre questa specie in varie altre parti del mondo, per piantagioni forestali e come albero ornamentale. La sua diffusione per mano dell’uomo è stata cosi capillare che oggi è presente in Africa, Asia, Sud America, Stati Uniti ed Europa.

Trattandosi di una specie così tanto diffusa in giro per il mondo non è possibile fornire un dato esatto sul suo peso specifico. Questo viene naturalmente influenzato dalla specifica zona in cui si trova a crescere. È tuttavia possibile fornire una stima di circa 660 kg/m3.

In diversi casi, sempre a causa delle sue incredibili capacità di adattamento, questa specie è diventata infestante arrivando anche a rappresentare una minaccia per le specie autoctone e iniziando ad essere considerata una minaccia per l’ambiente come avvenuto in Sud Africa, nelle Isole Azzorre ed in California.

In Italia è presente, con un discreto numero di esemplari, in Liguria in prossimità di Punta Moneglia. Qui questa specie contende lo spazio a specie autoctone come il corbezzolo ed il leccio. Inoltre diversi suoi esemplari si trovano in parchi e giardini, soprattutto nell’Italia mediterranea, dove sono impiantati a scopo ornamentale.

Nell’area metropolitana di Roma la specie è frequentemente coltivata e appare talvolta anche allo stato sub spontaneo. Nella provincia di Latina si trova nel piano dominato di alcune fasce frangivento a prevalenza di Eucalipto.

La corteccia di questa Acacia ha un contenuto di tannino di circa il 20 % e gli aborigeni australiani la utilizzano per avvelenare il pesce. Gli stessi indigeni hanno scoperto un modo per ottenere dalla pianta una sostanza analgesica.

Se vuoi approfondire la tua conoscenza di altre specie di albero ti consigliamo di visitare l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.

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