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ABARCO: Il Gigante della foresta Brasiliana

ABARCO (CARINIANA LEGALIS)

L’albero di Abarco, conosciuto anche con il nome scientifico di “Cariniana legalis” è una specie, appartenente alla famiglia delle Lecythidaceae, che si impone come il più colossale albero autoctono del Brasile.

La sua zona d’origine è quella del Sud America. È presente nell’area che va dalla Colombia alla foresta atlantica del Brasile sud-orientale. Proprio in questa zona è noto anche come jequitibá-branco o jequitibá-rosa. È stata inoltre verificata la presenza di alcuni esemplari anche in Venezuela e Messico.

L’albero di Abarco (Cariniana legalis), è in grado di raggiungere la straordinaria altezza di 50mt. Il suo possente tronco inoltre può arrivare ad avere un diametro di 6 metri.

Tronco millenario di Abarco (Cariniana legalis)
Base di un tronco millenario ritenuto sacro nel Brasile sud-orientale.

Questa maestosa presenza vegetale non solo domina il paesaggio ma ha anche guadagnato un posto d’onore nella cultura del posto, essendo considerato il simbolo di Sao Paulo e Espirito Santo. La sua imponenza ha ispirato il nome di città, strade e palazzi, contribuendo a plasmare l’identità di queste regioni. 

L’Abarco però, oltre ad essere uno straordinario esemplare di albero, offre un legno di eccellente qualità. Nonostante sia particolarmente vulnerabile agli attacchi degli xilofagi.

Questo legno è differenziato tra alburno e durame. Il primo è caratterizzato da un colore chiaro che contrasta con il colore bruno rossastro o bruno-violastro del durame. Quest’ultimo invece talvolta presenta delle venature più scure ma solitamente ha una colorazione uniforme. La tessitura è media, la fibra diritta, e la superficie è liscia e omogenea.

A dimostrazione dell’imponenza di questo esemplare vi è la testimonianza di David Fairchild, un botanico esploratore vissuto tra la fine del XIX e la metà del XX secolo, che, nel corso di una delle sue esplorazioni in Sud America ha individuato un “Cariniana legalis” con una circonferenza di ben 19 metri, senza contrafforti fino a due metri dal suolo. 

La lavorazione di questo legno si dimostra relativamente agevole. È dotato di buone caratteristiche meccaniche di resistenza sebbene non eccelle nella durabilità. L’essiccazione avviene agevolmente e senza che si riscontrino problemi particolari ed una volta terminato questo processo il legno rimane stabile.

È tuttavia importante far notare che, a causa del suo contenuto di silice, può tendere a logorare gli utensili durante la lavorazione. Per questa ragione si consiglia l’uso di attrezzi con riporti in acciaio duro.

Queste qualità fanno sì che l’albero di Abarco (Cariniana legalis) trovi impiego in svariate applicazioni, tra cui: carpenteria, cantieristica, lavori da carradore, listoni da pavimento, nell’industria del mobile ed in quella dei compensati. È inoltre molto impiegato in ebanisteria per la realizzazione di interni in quanto non è molto resistente all’attacco di xilofagi.

La sua densità è media, con un peso specifico di 600 kg/m3 circa ed una forbice che va dai 500 ai 700 kg/m3 se stagionato e lasciato all’aria aperta.

Può succedere di sentir chiamare l’Abarco con la denominazione commerciale “Mogano della Colombia”. Questa definizione è da ritenersi del tutto erronea se utilizzata in riferimento a questo esemplare poiché quest’ultimo non ha alcuna affinità botanica o tecnica con il vero mogano.

La sua unicità, per dimensioni e caratteristiche del legno, lo rende un elemento di valore nell’ecosistema e nell’industria del legno brasiliana. Come spiegato è uno degli alberi più grandi della Foresta Atlantica.

A Santa Rita do Passa Quatro e vicino a Petrópolis ci sono alcuni esemplari secolari, uno di questi alberi ha un’età stimata che addirittura supera i 3000 anni. 

Nonostante la sua imponenza e la sua importanza per la zona l’Abarco è minacciato dalla continua perdita di habitat.

Se vuoi approfondire la tua conoscenza di altre specie di albero ti consigliamo di visitare l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.

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