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CASTAGNO EUROPEO: Storia dell’albero del pane

Castagno Europeo (Castanea Sativa)

Il Castagno Europeo, scientificamente denominato “Castanea Sativa”, appartiene alla famiglia delle “Fagaceae”, la stessa di querce e faggi.

Castagno Europeo (Castanea Sativa)

Questo albero imponente e maestoso, di origine antica, è diffuso in tutta Europa. In Italia è da sempre un simbolo della vegetazione montana e collinare.

Originario delle aree temperate del Mediterraneo orientale e dell’Asia Minore, si è diffuso nei territori circostanti grazie alla capacità di adattarsi a diverse condizioni.

Conosciuto anche come “albero del pane” per l’importanza alimentare dei suoi frutti: le castagne. È amato per la sua bellezza e per la sua capacità di arricchire paesaggi e risorse forestali.

Il Castagno Europeo (Castanea Sativa) predilige un habitat collinare e montano, tra i 300 e i 1000 metri di altitudine nelle regioni meridionali e tra i 300 e i 700 metri in quelle settentrionali.

Cresce rigoglioso in zone caratterizzate da un clima mite e non eccessivamente rigido. Necessita di terreni ben drenati, profondi e ricchi di nutrienti organici. Non tollera il ristagno d’acqua ma si adatta bene a zone umide con buone precipitazioni.

La specie è particolarmente diffusa nei boschi misti delle regioni appenniniche e alpine, dove costituisce un elemento fondamentale per l’ecosistema e per l’economia locale, fornendo legno, frutti e un prezioso habitat per la fauna.

Il Castagno Europeo (Castanea Sativa) è una pianta di grandi dimensioni. Può raggiungere i 30 metri di altezza, con un fusto spesso che arriva anche a 2 metri di diametro.

Alcuni esemplari straordinari superano anche queste misure e vengono considerati alberi monumentali per il loro valore storico e paesaggistico.

La corteccia, inizialmente liscia nei giovani alberi, si scurisce e diventa rugosa e scanalata con il passare degli anni, assumendo una tonalità bruno-grigiastra.

Il legno di Castagno Europeo (Castanea Sativa) è caratterizzato da una struttura differenziata tra alburno e durame: L’alburno, cioè la parte più esterna del tronco, è sottile e di colore grigio chiaro; Il durame, più interno e ricco di tannini, ha un colore bruno con sfumature dorate.

Questa ricchezza in tannini rende il legno naturalmente resistente all’umidità, agli attacchi di funghi e insetti, oltre a conferirgli una discreta resistenza al fuoco. Il legno di castagno è quindi molto apprezzato sia per le sue qualità strutturali sia per il suo aspetto estetico.

Grazie alla sua durabilità e resistenza, il legno di Castagno Europeo (Castanea Sativa) è ideale per la costruzione di mobili rustici, serramenti, doghe per botti e lavori di falegnameria per esterni.

È molto apprezzato anche per la tranceria, ma l’abbondanza di nodi e la sua fibra irregolare rendono la lavorazione complessa e laboriosa. La sua essiccazione richiede tempi lunghi e condizioni controllate per evitare deformazioni e fessurazioni. Tuttavia, una volta lavorato, il legno di castagno conferisce grande eleganza e durabilità a molti manufatti.

Ha un peso specifico medio di circa 600 kg/m³, rendendolo adatto sia per costruzioni strutturali che per oggetti decorativi e di arredamento. Il castagno vanta numerose varietà regionali coltivate da secoli e selezionate per qualità specifiche. Tra queste spiccano le varietà chiamate “marroni,” utilizzate per la produzione di marron glacé e note per la loro pezzatura e facilità di sbucciatura. Le castagne del castagno europeo sono da secoli una risorsa alimentare fondamentale, soprattutto in tempi di carestia, e ancora oggi vengono utilizzate per produrre farina di castagne e dolci tipici. Esemplari monumentali, come il famoso “Castagno dei Cento Cavalli” in Sicilia, che si stima abbia tra i 2000 e i 4000 anni, sono vere e proprie testimonianze storiche della cultura europea.

Se vuoi conoscere altre specie di albero visita l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.

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