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JACARANDA: il cielo tra i rami

JACARANDA (JACARANDA MIMOSIFOLIA)

La Jacaranda mimosifolia, comunemente nota come Jacaranda o Jacaranda blu, è un albero ornamentale appartenente alla famiglia delle Bignoniaceae. La specie fu descritta nel 1822 dal botanico scozzese David Don. Il genere Jacaranda comprende circa 50 specie, ma la mimosifolia è senz’altro la più celebre e coltivata al mondo. Il nome “Jacaranda” deriva da una parola della lingua guaraní, che significa “profumato. Alcune classificazioni più datate parlano di Jacaranda acutifolia, specie simile che alcuni tassonomisti distinguono per origine geografica (Perù). Tuttavia, la maggior parte degli esemplari coltivati nel mondo è attribuita alla J. mimosifolia, originaria dell’Argentina e della Bolivia.

JACARANDA (JACARANDA MIMOSIFOLIA)

La Jacaranda predilige ambienti dal clima caldo e temperato, con inverni miti e privi di gelate prolungate. Sebbene tolleri occasionali cali di temperatura fino a –7 °C, in caso di gelo persistente può subire gravi danni. L’albero cresce in modo ottimale in zone soleggiate, ben drenate e con suolo moderatamente fertile. È molto diffuso in ambienti urbani e costieri, grazie alla sua resistenza alla siccità e al suo valore ornamentale. Si è naturalizzato in molte aree subtropicali del mondo, come la California, il Sudafrica, l’Australia, il sud Europa (soprattutto Spagna, Portogallo, Italia meridionale e Grecia) e molte città dell’America Latina.

Si tratta di un albero di medie dimensioni, capace di raggiungere 10–15 metri di altezza, ma in condizioni favorevoli può superare i 20 metri. La sua chioma è larga, espansa, irregolare, con rami contorti che formano una silhouette suggestiva e pittoresca. La crescita è piuttosto rapida nei primi anni, rendendolo ideale per progetti di rimboschimento urbano o giardini pubblici.

Le foglie della Jacaranda mimosifolia sono bipennate, finemente suddivise, lunghe fino a 30 cm, e ricordano nella forma quelle della mimosa. Questo fogliame leggero contribuisce a conferire all’albero un aspetto delicato e arioso. Ma il vero spettacolo arriva con la fioritura: tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, prima ancora che spuntino le foglie, la pianta si ricopre di fiori tubulari campanulati, di colore azzurro-lilla, raccolti in pannocchie terminali molto ornamentali. La corteccia è scura, profondamente fessurata e rugosa, mentre i frutti sono capsule legnose, tonde e piatte.

Il legno della Jacaranda è morbido e leggero, di colore biancastro o grigio chiaro, con grana dritta e privo di nodi. Alburno e durame sono quasi indistinguibili. Non è particolarmente resistente all’umidità o agli insetti, ma si presta bene alla lavorazione artigianale, soprattutto quando è ancora verde o poco stagionato.

Per via della sua struttura, il legno di Jacaranda è spesso utilizzato per tornitura, intaglio, produzione di scodelle, oggetti decorativi e piccoli complementi d’arredo. Non è adatto per costruzioni o impieghi strutturali, ma trova spazio in lavorazioni artigianali e artistiche. L’essiccazione è rapida e regolare, il che ne facilita la lavorazione.

Il peso specifico del legno secco si aggira intorno ai 500–600 kg/m³, rientrando tra i legni leggeri.

In Sudafrica, la città di Pretoria è chiamata “la città della Jacaranda” per via delle migliaia di alberi che fioriscono simultaneamente in primavera, tingendo le strade di un blu incantato. In Australia, la fioritura coincide con il periodo degli esami universitari: secondo una leggenda studentesca, “se non hai iniziato a studiare quando fiorisce la jacaranda, è troppo tardi”. L’albero è presente anche nella cultura popolare argentina, come nella canzone Canción del Jacarandá di María Elena Walsh. Oltre all’aspetto ornamentale, la pianta possiede anche proprietà antimicrobiche: estratti acquosi delle foglie hanno mostrato attività contro batteri come Escherichia coli e Staphylococcus aureus.

Sebbene non sia una specie minacciata, in alcuni contesti la Jacaranda può comportarsi da specie invasiva, come in Sudafrica e in alcune regioni dell’Australia, dove interferisce con la vegetazione autoctona. Nonostante ciò, rimane una delle piante ornamentali più amate e coltivate al mondo, grazie alla sua bellezza straordinaria e alla capacità di trasformare ogni viale in una poesia visiva.

Se vuoi conoscere altre specie di albero: visita l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.

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