Il Laurel, conosciuta anche con il nome scientifico Terminalia elliptica, è una delle specie arboree più rappresentative delle foreste decidue dell’Asia meridionale. Appartenente alla famiglia delle Combretaceae, è un albero profondamente radicato nella cultura, nell’economia e nell’ecologia delle regioni in cui cresce. I suoi numerosi nomi comuni raccontano la diffusione geografica e il legame con popoli differenti. Mentre il soprannome “crocodile-bark tree” rimanda subito alla sua corteccia caratteristica, fessurata e irregolare come la pelle di un coccodrillo adulto.

L’habitat naturale di questo albero abbraccia India, Nepal, Bangladesh, Myanmar, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam, con un areale che dalla pianura si estende fino a circa mille metri di altitudine. Laurel è infatti un elemento chiave sia delle foreste decidue secche, dominate da stagioni aride marcate, sia di quelle più umide e ricche di biodiversità. Si tratta di un albero particolarmente resistente. È capace di prosperare su suoli ben drenati e di tollerare condizioni climatiche differenti grazie alla sua struttura robusta e alla corteccia spessa, naturalmente ignifuga. Curiosamente, studi condotti in India hanno dimostrato che una parte degli individui è in grado di immagazzinare acqua all’interno del fusto durante la stagione secca, un adattamento straordinario che aiuta l’albero a superare i periodi di stress idrico e che offre, alle comunità locali, una fonte preziosa di acqua potabile nelle estati più torride.
Dal punto di vista morfologico, Laurel (Terminalia elliptica) raggiunge con facilità i 20–30 metri di altezza, sviluppando un tronco diritto che può misurare fino a un metro di diametro. Le foglie, grandi e coriacee, assumono una forma ellittica o obovata, con una superficie superiore liscia e una inferiore leggermente tomentosa. Questa leggera peluria è la ragione del vecchio nome tomentosa, ancora molto diffuso in campo forestale. I frutti, piccoli e affusolati, sono dotati di cinque ali sottili che permettono loro di essere dispersi dal vento, un sistema efficace per una specie che abita grandi distese forestali. La corteccia, spessa e scura, presenta profonde fessurazioni irregolari che la rendono immediatamente riconoscibile, oltre a conferire una forte resistenza agli incendi.
Il legno del Laurel (Terminalia elliptica) è uno dei principali motivi del suo valore economico. L’alburno è chiaro, tendente al bianco-rossastro, mentre il durame mostra tonalità che spaziano dal marrone chiaro al bruno scuro, con occasionali striature decorative. Si tratta di un legno pesante, con una densità compresa generalmente tra 730 e 860 kg/m³, caratterizzato da buona resistenza e da una grana abbastanza dritta, anche se con tessitura grossolana. Queste proprietà lo rendono adatto a molteplici utilizzi: mobili di pregio, falegnameria, ebanisteria, strumenti musicali, traversine ferroviarie, costruzioni navali e impiallacciature decorative. È un materiale versatile, che si lavora bene nonostante la durezza richieda strumenti robusti. L’unico limite è la relativa vulnerabilità dell’alburno agli insetti xilofagi, motivo per cui si preferisce sempre il durame o si applicano trattamenti protettivi.
Oltre al legno, molte altre parti dell’albero trovano impiego nelle culture locali. Le foglie rappresentano l’alimento principale del baco da seta Antheraea paphia, responsabile della produzione della seta tassar, una delle più importanti sete selvatiche dell’Asia. La corteccia è utilizzata nella medicina tradizionale per trattare disturbi intestinali e come fonte naturale di acido ossalico, pirogallolo e catecolo, sostanze fondamentali nella tintura e nella concia delle pelli. Perfino l’acqua immagazzinata nel fusto è apprezzata non solo come bevanda ma anche per presunte proprietà curative.
Il Laurel (Terminalia elliptica), pur non essendo globalmente minacciata, è soggetta a pressioni dovute allo sfruttamento forestale e alla perdita di habitat. Tuttavia, grazie alla sua ampia distribuzione e alla notevole capacità di adattamento, rimane una specie fondamentale per gli ecosistemi decidui dell’Asia meridionale e per le popolazioni che da secoli ne traggono beneficio. Un albero imponente, utile e culturalmente significativo, che continua a svolgere un ruolo essenziale nel paesaggio naturale e umano delle regioni tropicali e subtropicali asiatiche.
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