Il Bomanga è un albero maestoso conosciuto scientificamente con il nome di “Brachystegia laurentii”, appartenente alla famiglia delle “Fabaceae” e, più precisamente, alla sottofamiglia delle “Caesalpinioideae”.
Questo albero è originario dell’Africa centrale, in particolare della Repubblica Democratica del Congo, Camerun, Gabon e Angola.
Il Bomanga (Brachystegia laurentii) prospera nelle dense foreste pluviali tropicali, caratterizzate da un clima umido con precipitazioni abbondanti e temperature elevate. Predilige suoli ben drenati, spesso sabbiosi o argillosi, tipici delle foreste secondarie e mature.
Cresce principalmente ad altitudini basse o moderate, dove può diventare una delle specie dominanti grazie alla sua capacità di adattarsi a diverse condizioni ambientali. Le foreste in cui si trova offrono un ambiente ideale per la crescita di questa specie, fornendo l’umidità e i nutrienti necessari per svilupparsi in modo ottimale.
Può raggiungere altezze considerevoli, variando dai 30 ai 45 metri, con un fusto che può superare anche i 150 centimetri di diametro. Il tronco è generalmente diritto e cilindrico, privo di rami per buona parte dell’altezza, caratteristica che lo rende particolarmente adatto per l’uso industriale.
Le foglie del Bomanga (Brachystegia laurentii) sono composte, paripennate, con 10-20 paia di foglioline ellittiche di colore verde scuro. Questa configurazione fogliare contribuisce alla creazione di una densa chioma che fornisce ombra alle aree sottostanti.
La corteccia è spessa, di un colore che varia dal grigiastro al brunastro, e tende a fessurarsi in placche irregolari con l’età. La fibra del legno è fine e regolare, con una struttura densa che lo rende particolarmente resistente.
Il legno presenta una notevole distinzione tra alburno e durame: il primo è di colore bianco-giallastro, mentre il secondo, che costituisce la parte più pregiata, assume un colore marrone chiaro che scurisce progressivamente con l’età, arrivando a tonalità che variano dal marrone rossastro al marrone scuro.
La texture del legno è fine e omogenea, con una leggera lucentezza naturale. La venatura è interlacciata, conferendo al legno una resistenza particolare alla deformazione, rendendolo ideale per applicazioni in cui sono richieste stabilità e durabilità.
Nonostante il legno del Bomanga (Brachystegia laurentii) sia difficile da lavorare a causa della sua densità e della venatura intricata, è molto apprezzato per la sua resistenza e durata.
È utilizzato in edilizia per costruzioni pesanti, come travi e strutture portanti. Inoltre, grazie alla sua bellezza naturale, è molto ricercato nella produzione di mobili di pregio e per pavimentazioni, sia interne che esterne.
In molte comunità locali, questo legno viene anche utilizzato per l’artigianato e la produzione di strumenti musicali tradizionali, evidenziando la sua versatilità.
Il legno di del Bomanga (Brachystegia laurentii) ha un peso specifico che varia tra 750 e 900 kg/m³, quando essiccato all’aria.
Questa specie ha, inoltre, un significato culturale notevole nelle regioni in cui cresce. L’albero è, infatti, spesso utilizzato in cerimonie tradizionali e rituali, riflettendo il suo profondo legame con le popolazioni locali.
Sebbene il Bomanga (Brachystegia laurentii) non sia attualmente classificato come una specie in pericolo, la sua popolazione è sotto pressione a causa della deforestazione e dell’espansione agricola nelle aree in cui cresce.
La principale minaccia per questa specie è la perdita di habitat, un problema che richiede un’attenzione crescente da parte delle autorità locali e internazionali per garantire la sua sopravvivenza a lungo termine.
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