Il Cipresso Mediterraneo, noto scientificamente come “Cupressus Sempervirens”, appartiene alla famiglia delle “Cupressaceae”. Questa conifera sempreverde è originaria dell’Asia Minore e delle aree orientali del Mar Mediterraneo.

Spesso associato al paesaggio italiano e mediterraneo, furono i Fenici e gli Etruschi a introdurre il cipresso in queste aree per scopi ornamentali. La sua forma elegante e il portamento slanciato lo hanno reso un albero iconico, simbolo di eternità e legame tra il cielo e la terra.
Questa specie prospera in zone caratterizzate da climi caldi e asciutti, con estati lunghe e inverni miti. Si adatta facilmente a terreni poveri, calcarei o rocciosi, grazie alla sua straordinaria resistenza e capacità di adattamento. Sebbene tolleri il freddo, soffre i geli prolungati, preferendo ambienti ben drenati. È possibile trovarlo fino a 700 metri sul livello del mare, anche in condizioni di scarsa fertilità del suolo. Originario del Mediterraneo orientale, si è diffuso in tutto il bacino grazie all’intervento umano, occupando un ruolo di rilievo nel rimboschimento e come barriera frangivento.
Il Cipresso Mediterraneo (Cupressus Sempervirens) è un albero di medie-grandi dimensioni, che in condizioni normali raggiunge i 25 metri di altezza, ma alcuni esemplari eccezionali possono superare i 50 metri. La sua chioma è una delle caratteristiche più distintive: a seconda delle varietà, può assumere una forma piramidale stretta e compatta, oppure più ampia e ovale. Gli esemplari selezionati per scopi ornamentali tendono a enfatizzare queste differenze, rendendolo una presenza affascinante nei giardini e nei paesaggi.
Le foglie sono piccole, lunghe circa 1 millimetro, e aderenti ai rametti in modo da conferirgli un aspetto squamiforme. Il colore è un verde scuro intenso, che si mantiene durante tutto l’anno. La corteccia è marrone grigio-bruna, con profonde fessurazioni verticali che si accentuano con l’età.
I fiori sono unisessuali e compaiono sulla stessa pianta: i fiori maschili e femminili si trovano all’apice dei rametti e sono di un delicato colore giallo. I frutti, chiamati galbule, sono sferici e inizialmente verdi; dopo una maturazione di circa due anni diventano marroni, lignificati e si aprono per rilasciare i semi alati, favorendo la riproduzione della specie.
Il legno del Cipresso Mediterraneo (Cupressus Sempervirens) è uno dei più apprezzati per la sua durezza, longevità e il caratteristico odore aromatico. Di colore giallo-bruno, è compatto e uniforme, e possiede proprietà naturali che lo rendono resistente agli attacchi di tarme, funghi e parassiti. Questa resistenza lo rende un materiale ideale per molteplici utilizzi.
Storicamente, il suo legno è stato utilizzato per costruire navi grazie alla resistenza all’umidità. Inoltre, veniva impiegato per sarcofagi e contenitori, proprio per la sua longevità e capacità di preservare il contenuto. Oggi, viene utilizzato principalmente per mobili pregiati e sculture decorative, data la sua lavorabilità e la bellezza della sua finitura. L’aroma naturale del legno protegge inoltre dai parassiti, rendendolo ideale per oggetti di lunga durata.
Il peso specifico del Cipresso Mediterraneo (Cupressus Sempervirens) si aggira tra i 500 e i 600 kg/m³, una densità che lo colloca tra i legni medio-duri. Questo equilibrio tra peso e durezza lo rende versatile sia per scopi strutturali che ornamentali.
Il cipresso ha un profondo significato simbolico in molte culture. Spesso associato all’immortalità e alla spiritualità, è una presenza costante nei cimiteri e nei luoghi sacri. In Iran, un esemplare noto come “Sarv-e Abarkuh”, che si trova nella provincia di Yazd, è considerato il cipresso più antico del mondo: ha una circonferenza di 18 metri e un’età stimata di 4.000 anni.
In Italia, il cipresso è diventato un elemento iconico del paesaggio toscano, dove i suoi filari eleganti punteggiano colline e campagne. Nella fitoterapia, l’estratto delle sue gemme è usato per migliorare la tonicità vascolare, sottolineando il valore multifunzionale di questa pianta.
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