• SP 231 KM 4,600 EX SS 98 KM 76, 70032 Bitonto BA

CORDIA: Il ruolo nella coltivazione di caffè e cacao!

CORDIA (CORDIA ALLIODORA)

Cordia (Cordia alliodora), conosciuto comunemente come Olmo Spagnolo, Alloro dell’Ecuador, Ciprea o Salmwood, è un albero appartenente alla famiglia delle “Boraginaceae”. Originario delle regioni tropicali dell’America Centrale e Meridionale, si trova in un’ampia fascia geografica che si estende dal Messico fino al Brasile, comprendendo anche le Antille e alcune isole del Pacifico.

Cordia (Cordia alliodora)

Furono i botanici Hipólito Ruiz López e José Antonio Pavón Jiménez a descriverlo per la prima volta, nel 1799, con il nome di Cerdana alliodora. Successivamente, nel 1841, Lorenz Oken lo riclassificò nel genere Cordia. Tra i suoi sinonimi si annovera anche Solanum mucronatum, attribuito erroneamente da Otto Eugen Schulz nel 1909, il quale espresse dubbi sulla corretta classificazione del genere.

Questa specie predilige ambienti tropicali e subtropicali, dove prospera nelle foreste pluviali, nei boschi umidi e nelle zone costiere. Si adatta bene a una varietà di suoli, dai sabbiosi agli argillosi, preferendo tuttavia quelli ben drenati e ricchi di sostanze nutritive. Cresce spesso in aree disturbate, come terreni coltivati e bordi stradali, il che ne facilita la diffusione al di fuori del suo habitat naturale. La sua capacità di adattarsi a diversi ambienti ha portato alla sua introduzione in numerose regioni tropicali, dove talvolta si è rivelata una specie invasiva.

Cordia alliodora è un albero di medie e grandi dimensioni che raggiunge generalmente un’altezza di 20-30 metri, ma in condizioni favorevoli può arrivare fino a 35 metri. Il tronco, dritto e slanciato, può superare un metro di diametro, conferendogli un aspetto imponente.

Le foglie sono semplici, alterne e di forma ovale-lanceolata, con margini lisci e una leggera peluria sulla pagina inferiore. La loro lunghezza varia tra i 5 e i 12 cm e presentano una colorazione verde brillante. La corteccia degli esemplari giovani è liscia, mentre con l’età tende a diventare fessurata e di colore grigiastro. I fiori, piccoli e profumati, sono di colore bianco o crema e si riuniscono in infiorescenze, contribuendo all’attrazione di insetti impollinatori. I frutti sono drupe tonde di piccole dimensioni che contengono un singolo seme, facilmente disperso dal vento e dagli uccelli.

Il legno di Cordia alliodora è molto apprezzato per le sue caratteristiche estetiche e meccaniche. L’alburno si presenta con una tonalità chiara, tendente al giallo crema, mentre il durame assume una colorazione marrone-rossastra, talvolta attraversata da striature più scure. Ha una tessitura fine e uniforme, con una fibra solitamente dritta o leggermente ondulata, che lo rende facile da lavorare. La sua durezza è media e offre una buona resistenza agli urti, sebbene non sia completamente immune agli attacchi di funghi e marciume in ambienti eccessivamente umidi.

Grazie alle sue proprietà, il legno di questa specie trova molteplici applicazioni. Viene utilizzato nella falegnameria di pregio per la realizzazione di mobili e oggetti di ebanisteria. Il settore della costruzione navale lo impiega per la pavimentazione e il rivestimento interno delle imbarcazioni, mentre i liutai lo scelgono per la costruzione di chitarre e bassi, come valida alternativa al mogano e al teak. Inoltre, è apprezzato per la produzione di parquet di lusso, pannellature decorative e impiallacciature di alta qualità. Il suo peso specifico varia tra i 600 e i 750 kg/m³, rendendolo un materiale relativamente leggero rispetto ad altri legni duri, pur conservando una buona resistenza meccanica.

Oltre all’uso nel settore del legno, Cordia alliodora ha un ruolo significativo nelle pratiche agroforestali. In diverse regioni dell’America Latina gli agricoltori lo coltivano come albero da ombra per le piantagioni di caffè e cacao, grazie alla sua chioma leggera che consente il passaggio della luce senza creare un’eccessiva ombra. Alcune popolazioni indigene impiegano le sue foglie per preparare infusi dalle presunte proprietà medicinali, utilizzati per trattare febbri e disturbi gastrointestinali. In ambito artistico e artigianale, il legno viene spesso scolpito per la creazione di oggetti decorativi e intagli sacri.

Nonostante le sue numerose applicazioni, Cordia alliodora presenta alcune problematiche dal punto di vista ecologico. Sono infatti noti dei casi in cui, al di fuori del suo habitat naturale, questa specie è diventata invasiva. Un esempio è quanto avvenuto nell’arcipelago di Vanuatu dove quest’albero è stato importato negli anni ’70 per scopi commerciali. La sua crescita rapida ha portato a un progressivo rimpiazzo delle foreste native, causando squilibri negli ecosistemi locali. Inoltre, questa specie è suscettibile a malattie fungine come il marciume radicale causato da Phellinus noxius, che può comprometterne la salute e ridurne la longevità.

Attualmente, Cordia alliodora non è considerata a rischio di estinzione e non compare nelle liste di specie minacciate. Tuttavia, è bene monitorate attentamente la coltivazione e la diffusione per evitare impatti negativi sugli ecosistemi in cui è presente. La gestione sostenibile delle risorse e un’attenta valutazione degli effetti del Cordia sull’ambiente, sono fondamentali per garantire un utilizzo responsabile e rispettoso della biodiversità locale.

Se vuoi conoscere altre specie di albero: visita l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.

Articoli recenti

Dabema (Piptadeniastrum africanum)

DABEMA: Un gigante delle foreste Africane

Il Piptadeniastrum africanum, comunemente conosciuto come Dabema o Dahoma, è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Fabaceae (Leguminose). È l’unica specie del genere Piptadeniastrum,