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DIBETOU: dal cuore dell’Africa al design di interni

DIBETOU (LOVOA TRICHILIOIDES)

Il Dibetou (Lovoa trichilioides), noto anche come Noce Africano, Congowood o Tigerwood, appartiene alla famiglia delle Meliaceae, un gruppo di alberi tropicali noti per il loro legno pregiato. Questa specie arborea è originaria dell’Africa occidentale e centrale e rappresenta una delle più importanti essenze legnose esportate da questa regione. Il nome “noce africano” deriva dalla somiglianza del suo legno con quello del noce europeo, sebbene presenti caratteristiche uniche.

DIBETOU (LOVOA TRICHILIOIDES)

Il Dibetou cresce nelle foreste tropicali umide, preferendo in particolare quelle semi-decidue dense, dove trova le condizioni ottimali per il suo sviluppo. È presente anche nelle foreste sempreverdi, sebbene in misura minore. Questa specie è diffusa in una vasta area dell’Africa occidentale e centrale, estendendosi dalla Sierra Leone alla Repubblica Democratica del Congo, fino a raggiungere l’Uganda. Può prosperare fino a 1.200 metri di altitudine, con una predilezione per suoli acidi, alluvionali e ben drenati.

Gli esemplari giovani preferiscono una leggera ombra, mentre quelli adulti tendono a svilupparsi meglio in condizioni di maggiore esposizione solare. Il Dibetou richiede un ambiente con precipitazioni annuali comprese tra 1.000 e 2.800 mm, con temperature medie annue tra 20 e 29°C.

Si tratta di un albero di grandi dimensioni, capace di raggiungere i 45 metri di altezza e un diametro del tronco fino a 1,5 metri, con alcuni esemplari eccezionali che arrivano ai 2 metri. Il tronco è generalmente dritto e cilindrico, con pochi rami nella parte inferiore, caratteristica che lo rende ideale per l’industria del legname. Può rimanere privo di rami fino a 25 metri di altezza, favorendo l’estrazione di legno di qualità superiore.

Il Dibetou presenta una chioma densa e scura, con rami più o meno distesi. La corteccia, di colore marrone scuro, è solcata e talvolta dotata di contrafforti basali, strutture tipiche di alcuni alberi tropicali che forniscono maggiore stabilità.

Dal punto di vista biologico, la specie è ermafrodita e la dispersione dei suoi semi è affidata al vento. Tuttavia, i semi hanno una vita breve e sono frequentemente preda di insetti e animali, il che limita il naturale processo di rigenerazione.

Il legno del Dibetou (Lovoa trichilioides) è molto apprezzato per il suo aspetto estetico e le sue qualità meccaniche. Il durame è di colore marrone giallastro o grigiastro, spesso caratterizzato da venature dorate o nerastre che gli conferiscono un aspetto elegante e decorativo. L’alburno, invece, è nettamente demarcato e di una tonalità più chiara, tendente al grigio o al marrone chiaro. La fibra del legno è moderatamente fine e presenta una grana intrecciata leggera, che può rendere alcune lavorazioni più complesse. Il legno è lucente e, se tagliato a quarti, può mostrare un caratteristico effetto nastriforme.

Grazie alle sue caratteristiche estetiche e tecniche, il Dibetou è ampiamente utilizzato in falegnameria e arredamento d’interni. Tra gli impieghi più comuni troviamo:

  • Impiallacciature decorative;
  • Produzione di mobili di pregio;
  • Realizzazione di porte, telai e pannellature;
  • Strutture leggere e compensati;
  • Tornitura e fabbricazione di oggetti artigianali;
  • Costruzione di canoe e manici per attrezzi;
  • Carrozzerie di veicoli e articoli sportivi.

Il legno è relativamente facile da lavorare, anche se la presenza di venature intrecciate può rendere difficoltosa la piallatura. Ha buone proprietà di inchiodatura e avvitatura, anche se può tendere a spaccarsi. È adatto alla verniciatura e laccatura, ma per ottenere una finitura ottimale si consiglia l’uso di uno stucco.

Il Dibetou ha una densità media compresa tra 550 e 700 kg/m³ allo stato secco, il che lo rende un legno moderatamente pesante e stabile dopo l’essiccazione.

Questo albero è spesso paragonato al noce europeo, sia per il colore che per l’uso nel settore del mobile. In Uganda viene piantato per fornire ombra nelle coltivazioni agroforestali di caffè e banane.

Una curiosità legata alla lavorazione del legno di Dibetou è che la segatura può essere irritante per la pelle e per le vie respiratorie, quindi è consigliato l’uso di protezioni durante la lavorazione. Inoltre, la sua corteccia viene tradizionalmente utilizzata in medicina per trattare problemi polmonari e carie dentale.

Il Dibetou (Lovoa trichilioides) è una specie soggetta a sfruttamento intensivo per via della qualità del suo legno. Sebbene non sia ufficialmente considerato a rischio di estinzione, la sua popolazione è in declino a causa della deforestazione e della bassa rigenerazione naturale.

La specie è moderatamente durevole, resistente ai tarli del legno secco, ma più vulnerabile ai funghi e alle termiti. Il suo utilizzo ideale è per applicazioni interne o al coperto. Nonostante l’assenza di restrizioni commerciali, è importante garantire un uso sostenibile della risorsa per preservare questa preziosa specie per il futuro.

Se vuoi conoscere altre specie di albero: visita l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.

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