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AFRORMOSIA: Un patrimonio ecologico da difendere

AFRORMOSIA (PERICOPSIS ELATA)

L’Afrormosia, anche conosciuto con il nome scientifico “Pericopsis elata”, è un albero appartenente alla famiglia delle “Leguminosae” e originario dell’Africa tropicale occidentale, in particolare delle regioni forestali di Ghana, Costa d’Avorio, Nigeria e Camerun. È tuttavia possibile imbattersi in alcuni suoi esemplari anche in altre parti dell’Africa centrale e occidentale.

L’Afrormosia (Pericopsis elata)

Il “Pericopsis elata” è poi anche comunemente chiamato “Legno Africano di Teak”, sebbene non sia strettamente correlato al vero Teak (Tectona Grandis).

Si tratta di una specie decidua, fiorisce alla fine della stagione secca principale, che può crescere fino a raggiungere altezze comprese tra i 30 e i 45 metri con un tronco dal diametro che va da 1 metro fino 180 centimetri. La sua corteccia resistente al fuoco e le radici che fissano l’azoto ne fanno un’importante specie pioniera per le aree danneggiate dagli incendi.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nonostante il suo diametro relativamente piccolo, è una specie molto longeva ed i suoi alberi possono vivere fino a oltre 400 anni.

L’Afrormosia (Pericopsis elata) svolge un importantissimo ruolo ecologico; i suoi frutti impiegano 7 mesi per maturare, ma danno vita ad un incredibile circolo virtuoso per tutta la natura circostante. I baccelli vengono mangiati dagli uccelli e dalle scimmie mentre i semi stessi forniscono cibo agli scarafaggi. I fiori forniscono case alle farfalle. Le chiome degli alberi forniscono ombra e riparo a molte specie vegetali del sottobosco.

L’albero produce legname di latifoglie di alto valore commerciale grazie alla sua consistenza, resistenza, densità e durata. Il legno di Afrormosia è noto per la sua colorazione dorata o marrone chiaro, con striature scure. L’alburno bianco giallastro è nettamente differenziato dal durame bruno dorato o tendente al bruno oliva lucido.

Ha una superficie lucida, tessitura fine e una fibratura che varia da rettilineo ad increspato, rendendolo molto attraente per l’uso in lavori di ebanisteria e per la produzione di mobili di alta qualità.

L’Afrormosia è inoltre rinomato per la sua resistenza agli agenti atmosferici e agli attacchi di insetti e funghi. Ha una durabilità naturale che lo rende adatto per l’uso all’aperto, come nel caso di ponti, terrazze e pavimentazioni.

Il legno di Afrormosia viene utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, tra cui mobili di alta qualità, pavimentazioni, rivestimenti, scale, porte e finestre. È anche utilizzato nella costruzione di imbarcazioni e strumenti musicali.

È di facile lavorazione con leggera tendenza a sollevare la fibra in presenza di controfilo. Con la stagionatura il durame assume tonalità giallastre variegate in bruno più o meno cupo.

Il suo peso specifico di media è 760 kg/m3. ad una umidita del 14%. È una pianta molto preziosa e rara tutelata in quanto minacciata di estinzione.

A causa della sua popolarità e dell’elevata domanda, l’Afrormosia è stato soggetto a una deforestazione eccessiva in alcune regioni. Di conseguenza, è inserito nell’Appendice II della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) per regolare e monitorare il suo commercio.

Negli ultimi anni, ci sono stati sforzi per promuovere la gestione sostenibile delle foreste di Afrormosia al fine di preservare questa preziosa risorsa e garantire la sua disponibilità futura.

Se vuoi conoscere altre specie di albero visita l’Enciclopedia del Legno di Brini Legnami qui.

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